martedì 30 giugno 2015

RECENSIONE: "IL DIARIO DELLE FATE"

Buonasera giovani! Eccomi qui a recensire una delle ultime letture di questo mese. Purtroppo, mi sono ritrovata fra le mani questo libro e, non avendone sentito molto parlare in giro, ho deciso di concedergli una bella lettura e di condividere con voi la mia opinione. Dico "purtroppo" perché, se potessi tornare indietro, non l'avrei mai fatto! Ma, bando alle ciance, vi lascio alla recensione...



"Cominciai a sperare, che è sempre la cosa sbagliata da fare: 
la speranza, di solito, finisce in tragedia."



Titolo: Il diario delle fate
Autori: Yolen Jane e Snyder Midori
Prezzo: € 9,90
Pagine: 384
Pubblicazione: 2011
Editore: Newton Compton

Voto: 3/10

Trama: Una volta Serena e Meteora erano due bellissime fate sorelle, fiere dame della Grande Regina. Ma un giorno osarono sfidare Sua Maestà e per punizione sono state esiliate sulla Terra. Ora Serena è a New York e Meteora a Milwaukee. Sono sole, private dei loro poteri magici e della loro bellezza, senza il conforto della reciproca compagnia. E come se non bastasse, devono adattarsi al mondo dei mortali e cercare un modo per sopravvivere. Le loro giornate terrene si susseguono una uguale all'altra, e nessuno potrebbe sospettare che le due sorelle non siano delle normalissime mortali. Fino a quando due strani incontri paralleli le sorprendono e le insospettiscono... Serena e Meteora scopriranno presto che la loro presenza sulla Terra non è affatto casuale e che la Regina le ha mandate tra gli uomini per uno scopo ben preciso...




"Ma una freccia che vaga libera per il mondo alla fine deve 
trovare il suo bersaglio, 

ed esistono pochi segreti che prima o poi 

non giungono all'orecchio di qualcuno."


Serana e Meteora sono due fate sorelle esiliate dal loro mondo perché colpevoli di aver rivelato un segreto di cui, probabilmente a causa del fato sfavorevole, erano a conoscenza. Lontane dalla magia, prive della giovinezza e della bellezza eterne, perse e separate in un mondo del quale non conoscono e non comprendono nulla, le due sono smarrite e abbandonate a loro stesse.
Inizialmente ricevono degli aiuti che gli permettono di ambientarsi in un posto così ostile, anche se poi (inspiegabilmente) incontrano solo ed esclusivamente persone che in un modo o nell'altro hanno a che fare con il mondo fatato, a parte forse una manciata di individui.
Dopo un inizio lento in cui il lettore non fa altro che non capirci nulla e a sentirsi estraniato dalla vicenda, finalmente superata la metà del libro le sorelle cominciano a rendersi conto che tutti quegli incontri fatati non sono casuali e che probabilmente sono lì per un altro motivo.
Un po' di azioni delle quali non si capisce il senso, uno spannung totalmente ridicolo e stereotipato, e infine vissero tutti felici e contenti.



"La vostra solitaria freddezza è 
scambiata per arroganza. E' il solo mezzo che 
avete per impedire che osino sfidarvi."


Avevo delle aspettative riguardo questo libro. Non molto alte, però mi aspettavo di leggere una storia carina e piacevole e soprattutto pensavo di farlo in modo veloce, massimo un pomeriggio o due.
Invece mi sono trovata di fronte ad una storia che altro non era se un intrico di confusione. Il lettore si trova immerso in una vicenda della quale non capisce nulla e nella quale nulla viene spiegato, a volte mi è come sembrato di guardare una fotografia, una fotografia sconosciuta: si possono descrivere le persone e gli oggetti rappresentati in essa, ma di loro e della loro vita non si sa niente. Questo libro è la stessa cosa: personaggi che sbucano fuori dal nulla, qualcuno che compare e scompare senza un senso, vicende narrate senza spiegare perché stiano avvenendo. Il finale non coinvolge perché il lettore non si è mai sentito parte della storia e non ha mai compreso ciò che viene narrato. La personalità dei personaggi non è approfondita, neanche quella delle protagoniste, tanto che l'una è così simile all'altra che spesso ci si confonde. Il punto di vista cambia di capitolo in capitolo e non ci si sente mai partecipi degli avvenimenti, di un filo logico saldo e sicuro, ma soprattutto a volte viene usato il passato e altre volte il presente, presentando una discontinuità temporale.

Personalmente, ho percepito molto la costruzione a quattro mani della storia perché in alcuni punti narrazioni e descrizioni erano sommarie mentre in altre erano ben fatte e addirittura piacevoli.
Flashback introdotti male, tanto che in alcuni punti è difficile distinguere il presente della narrazione dal passato del ricordo. Alternanza tra capitoli lunghi e capitoli troppo brevi: si passa da un capitolo lungo e approfondito di una decina di pagine, ad un altro immediatamente dopo di mezza paginetta e totalmente sommario e frettoloso, come se qualcuno per sbaglio ce lo avesse infilato in mezzo.
Ho avuto molta difficoltà a leggerlo, la lettura è stata lenta, noiosa e poco coinvolgente e spesso ho voluto interrompere. La cosa che mi è dispiaciuta di più è che l'idea sembrava carina, in tutto e per tutto; inoltre o apprezzato molto la conoscenza e la profonda descrizione di piante e fiori, prova che questo libro sarebbe potuto essere molto di più, avrebbe potuto suscitare tutt'altre emozioni ed atmosfere. Ma la costruzione è un vero casino, sembra essere stato strutturato da un adolescente alle prime armi.
Un libro totalmente bocciato. Non ho mai letto nulla di queste autrici e credo che difficilmente lo farò in futuro.

Luogo dove leggere: su una comoda sedia a dondolo in guardino, fra le piante e il fresco della primavera, magari sotto un vecchio olmo; oppure sotto un pruno selvatico nel bosco, nell'aria frizzante del primo autunno.

"Lottare senza speranza è la strada verso la rovina."

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