sabato 8 luglio 2017

Recensione: "Bunker Diary"

"La paura ha uno scopo.
Non è solo quella che ci fa godere i film dell'orrore 
o le montagne russe. Esiste per un motivo.
Ci tiene in vita."

E' da molto, troppo tempo che avrei dovuto scrivere un post su questo libro. Lo lessi oltre un mese fa ma, nonostante mi sia piaciuto molto, per un sacco di tempo ho faticato anche a tenerlo nella mia libreria, per tanto che la sua vista mi risultava disturbante. E' un sentimento controverso, lo so, e probabilmente non riuscirò a parlare di questo romanzo come merita... ma ci proverò.

"Ci osa vince."

Titolo: Bunker Diary
Autore: Kevin Brooks
Prezzo: €15
Pagine: 277
Pubblicazione: 2013
Editore: Piemme

Voto: 9.5

Trama: Linus, sedici anni, insieme a quattro adulti e una ragazzina di nove, si trova intrappolato in un bunker, uno spazio claustrofobico da cui nessuno può fuggire. Sono stati rapiti da qualcuno che si è presentato loro ogni volta in modo diverso e non sanno perché sono stati scelti. Spiati da decine di telecamere e microfoni perfino in bagno, dovranno trovare un modo per sopravvivere. "Bunker Diary" è un incubo da vivere sulla propria pelle attraverso le pagine del diario di Linus, in un'escalation di umiliazioni, meccanismi perversi e violenza fisica e psicologica innescati "dall'uomo di sopra"...

"legge = devoluzione (debolezza)
la debolezza è protetta dalla legge"

Premetto che non so da dove iniziare per parlare di questo libro. L'ho divorato in soli due giorni, nonostante tutti i miei impegni scolastici e la maturità incombente. E, lo chiarisco fin da subito, lo ritengo un gradissimo capolavoro, come ce ne possono essere pochi in giro. Nonostante ciò, nonostante lo ami profondamente, subito dopo aver terminato la lettura ho avuto alcuni sentimenti di rigetto alla sua sola vista. Come mai? Beh, non è semplicissimo da spiegare, ma iniziamo a parlarne. Innanzitutto: di cosa parla Bunker Diary? Come suggerisce il titolo stesso, si tratta di un diario; per essere più precisi, il diario di Linus, un ragazzino di sedici anni il quale, inspiegabilmente, viene rapito e rinchiuso assieme ad altre
cinque persone in un bunker ristrutturato e provvisto di quello che può soddisfare le esigenze basali degli individui che lo abitano. L'artefice di tutto ciò? Il misterioso uomo di sopra, colui che li osserva costantemente grazie a telecamere e microfoni, che li rende innocui a proprio piacimento grazie al cloroformio e, in definitiva, che detiene il potere della loro sopravvivenza. Il perché di tutto ciò? Non ci è dato saperlo e non è dato saperlo nemmeno ai personaggi stessi... o forse, più semplicemente, un motivo vero e proprio non esiste e si tratta di pura follia, del capriccio di un individuo mentalmente instabile.
Cosa accade dentro questo bunker? I sei prigionieri sono soggetti a torture psichiche ma anche fisiche, giorni di noia che si alternano a giorni di fame e freddo, giochetti che li pongono l'uno contro l'altro, in un logorante circolo che disintegra man mano le loro coscienze e, soprattutto, la razionalità.

"Il secondo non è niente, il secondo non è nessuno.
Tutti se ne fregano, del secondo."

Fin da subito il senso che ho avuto leggendo questo libro è stato di claustrofobia, che degenera nell'angoscia e, infine, nella disperazione totale. Il diario scritto da Linus è profondamente realistico, spesso sembra di osservare la vicenda dai suoi stessi occhi, pagina dopo pagina, giorno dopo giorno. Sembra quasi di trovarsi all'interno del bunker, accompagnati costantemente dal senso del pericolo, dal desiderio di fuggire ma anche dalla paura e dal fallimento.
Pagina dopo pagina, il romanzo diventerà sempre più logorante trasformandosi in un vero e proprio incubo: la prigione non è solo quella del bunker, ma è soprattutto quella della mente; i personaggi saranno prigionieri delle loro paure, della voglia di fuggire, dei giochi inflitti dall'uomo di sopra, di tutto ciò che imbriglia la coscienza razionale per rovesciarla nell'assurdo, nella follia. Con lo scorrere delle pagine emerge il lato più oscuro, più animale dell'animo umano; la disperazione si incarna in ognuno di loro e, deteriorati nel corpo e nella mente, li accompagna fino alle ultime agghiaccianti pagine.

Bunker Diary, secondo il mio parere personale, rappresenta uno dei libri meglio scritti che si trovano in circolazione, sia nello stile che nella tecnica, ma rimane un incubo nel quale non intendo più calarmi.

"L'intelligenza sta tutta qui, nell'essere capaci di pensare.
Sì, ci sono i fatti, i numeri, ma non 
vogliono dire niente se non sai come sfruttarli."

Non ho molte parole per descrivere le emozioni che mi ha suscitato questo libro, emozioni che spaziano dall'orrore all'apprezzamento per lo stile di scrittura dell'autore. So che probabilmente non avrò reso giustizia abbastanza a questo romanzo, ma in ogni caso consiglio la sua lettura a tutti gli adulti... molto di meno ai ragazzi.
In fondo alla pagina troverete degli spoiler, solo per chi ha letto il romanzo.

Luogo ideale in cui leggere: nel buio di una stanza chiusa.

Lo consiglierei a: tutti gli adulti che abbiano voglia di sperimentare la follia e la disperazione sulla propria pelle. A parer mio, molto meno adatto per i ragazzi.


**SPOILRER**

Ordunque, Viaggiatori che avete letto Bunker Diary, eccoci qui... Che dire, il fatto che Linus e gli altri prigionieri sarebbero morti poteva essere intuito fin dalle prime pagine. Ciò che mi ha shockato più di tutto, però, è stato il fatto che loro non vengono uccisi in modo più o meno diretto dall'uomo di sopra, come io mi immaginavo. Ma anzi, vengono completamente abbandonati e privati delle minime cose, di cibo, acqua ed elettricità. Soprattutto gli ultimi tre vengono costretti ad una morte disumana, orripilante, raccapricciante. Leggendo le ultime strazianti pagine, di difficile interpretazione, mi viene anche da immaginare che Linus (l'ultimo a rimanere in vita) arrivi a divorare i suoi compagni... anche se, diciamocelo, è difficile comprendere cosa succede alla fine, nonostante non sia molto difficile immaginare. 
Bunker Diary si svolge in un solo ambiente, in una sola prigione. Non verrà mai chiarito il perché di nulla, ne tanto meno l'identità del misterioso rapitore. No. Il libro inizia e finisce nel bunker, senza un motivo valido. Il diario di una strage. Il diario di un incubo.

domenica 14 maggio 2017

Fairy Oak | Capitan Grisam e l'amore

E' con immenso piacere che in questi giorni mi sono dedicata
alla rilettura di uno dei volumi di Fairy Oak, la serie della mia infanzia. In particolare ho letto Capitan Grisam e l'amore, il primo dei quattro misteri, e con grande soddisfazione ho avuto occasione di immergermi fra le pagine di quella che è una nuova edizione, uscita nel 2017 e arricchita con tante bellissime illustrazioni.
E' indescrivibile la sensazione del ritornare, anche per poche ore, a essere bambina. La bellezza di Fairy Oak è proprio questa: non  importa quanti anni tu abbia, o quali problemi tu stia affrontando, perché quando si arriva nel villaggio della Quercia fatata e ci si immerge nelle avventure dei suoi ragazzi, si torna a rivivere il periodo della spensieratezza.
Vaniglia, Pervinca, Grisam, Flox, Shirley e tutti gli abitanti di
Fairy Oak è come se fossero la mia famiglia, la mia casa, il mio porto sicuro. Posso essere sommersa da problemi, ansie e impegni, ma quando torno a Fairy Oak io ritrovo me stessa. E' come un'amica sincera, che mi conforta e mi da il coraggio di affrontare la vita, ricordandomi che io ho la voglia e il coraggio di sognare e soprattutto di lottare per realizzare ciò in cui credo. Ritrovando me stessa, la mia vera essenza e la mia tranquillità, mi sembra di vivere meglio, di riuscire ad affrontare le mie giornate con il cuore più leggero. 
Fairy Oak è uno di quei libri che curano l'anima, che ti fanno tornare a casa e ti ricordano chi sei. Fairy Oak è uno di quei libri che ti donano coraggio e che credono in te. E ogni volta che torno a tuffarmi nelle pagine di questo posto magico, io mi sento più felice e più in armonia con me stessa. E' come se qualcosa dentro di me si fosse aggiustato, come se fossi tornata alle origini, come se avesse placato un po' la tempesta che vive dentro me.
I libri che si leggono durante l'infanzia, i primi libri che si leggono nella vita, sono quelli che ti entrano dentro e non
escono più, quelli che si legano alla tua anima e rimangono lì per sempre, quelli che ti rendono la persona che sei e vanno a costruire parte della tua personalità.
E non importa quanto crescerò, cosa studierò o che lavorò farò da grande, perché qualunque sarà la mia strada dentro me ci sarà sempre Fairy Oak con le sue magie; dentro il mio cuore ci sarà sempre la Quercia, le avventure di Vaniglia e Pervinca e della Banda, gli strabilianti incanti di Shirley. Dentro di me ci sarà sempre posto per questo meraviglioso villaggio, il posto dal quale tutto è cominciato, da dove è cominciata la mia vita e il mio rapporto con il mondo esterno.
Fairy Oak è uno di quei libri che rende le persone migliori, che ti rapiscono e ti fanno ritrovare quella pace interiore che troppo spesso si sente di aver perduto.


martedì 2 maggio 2017

Recensione: "Legione, Susanna"

"Sono nato libero e morirò
libero, qualsiasi ruolo mi assegni la vita."

Bentornati Viaggiatori... eccomi qui, finalmente, a parlarvi di un libro che da troppo tempo dovevo portare qui sul mio blog. Colpa del tempo che scarseggia, della maturità in arrivo o della mia totale incapacità di organizzazione, non so, fatto sta che anche se in eccessivo ritardo eccomi qui a parlarvi di questa lettura che anche questa volta mi ha lasciata molto soddisfatta.

"Tutto ciò che ci circonda e 
noi stessi siamo versi cantati dalla natura, la
poesia dell'universo nella sua
più violenta bellezza. Ascoltarla, scoprirla e
goderne è un privilegio che
molti sottovalutano."

Titolo: Legione, Susanna (Vol.3)
Autore: Simona Colombo
Prezzo: €13.52
Pagine: 434
Pubblicazione: 2015
Editore: Autopubblicato

Voto: 9

Trama: La Legione Segreta è un’organizzazione mondiale che da migliaia di anni indaga su misteri naturali e soprannaturali. 
1994 - Sudafrica. Lo straordinario sesto senso matematico della giovane Susanna attira l'attenzione della Legione Segreta che la contatta per coinvolgerla nel progetto spaziale Orizzonte. Prima di accettare la proposta, la ragazza resta vittima di un terribile incidente dal quale si risveglierà, dopo diciannove anni, nella sede alpina dell’organizzazione. 
2014 - A pochi mesi dal risveglio in un nuovo mondo, Susanna viene addestrata su un'isola misteriosa insieme all'equipaggio che partirà con lei per una missione epocale: creare una rete di avamposti interstellari che apriranno la strada all'esplorazione dell'universo. Durante l’addestramento, l’indigeno Rigel trascina Susanna nell'indagine sulla scomparsa di un ingegnere impegnato nel progetto. Dagli abissi marini che circondano Isola 84 a quelli spaziali dove viaggerà la nave Ksadhoom, la storia di Susanna si intreccia con quelle di nuovi legionari, ma vede anche tornare in scena Tim, a bordo di una nuova barca, River, che ha ripreso il suo posto nella Legione Segreta, e un giovane Gabriel Walken al suo primo incarico come reclutatore.

"Non togliere la poesia alle cose belle.
Non diventare come loro, 
così intossicati da un solo punto di vista
che chiamano realtà."

Il fascino di questo libro è qualcosa di indescrivibile. Sarà
stata l'ambientazione, o la narrazione così ricca di dettagli, o lo stile così incredibilmente coinvolgente, o forse un mix di tutti questi elementi... non ne son sicura, ma una cosa certa è che non ho potuto non apprezzare così tanto questo libro tanto da assegnargli un voto più alto rispetto ai volumi precedenti. I quali, ci tengo a precisarlo, mi erano già piaciuti molto. E' come se l'autrice diventasse via via più brava, come se il lettore entrasse man mano nella storia tanto da sentirsi parte di essa.
Susanna è un volume fantastico. Ancora una volta, la realtà si fonde con la fantasia e meravigliosamente diventano un tutt'uno. Ma, questa volta, un altro elemento pervade questa incredibile dimensione: il fascino dell'esotico. Isola 84 e le sue meraviglie sembrano quasi essere un personaggio vivo ,
un elemento costitutivo importante. Arrivano ad imprimere così tanto la loro impronta che senza di essere la storia non sarebbe assolutamente la stessa cosa. L'ambientazione diventa parte fondamentale, essenziale, insostituibile del racconto. E, assieme ad essa, tutte le vicende che da essa prendono luogo.

"Stringere la sua mano era come
toccare il fuoco e scoprire che non faceva male."

La protagonista di questa storia è l'incredibile Susanna, una
ragazza che fin da subito mi è entrata nel cuore e nella quale mi sono immedesimata fin troppe volte. Una ragazza caratterizzata non solo da un incredibile dono (un divino istinto matematico), ma anche da una sensibilità e una personalità uniche. Susanna è un piccolo uccello strappato dal suo nido, dalla sua culla, e trasportata in un mondo che non conosce, popolato da estranei e nel quale nulla le è famigliare. Possiamo solo immaginare cosa significhi addormentarsi per lunghi anni e risvegliarsi in un posto sconosciuto, senza alcun punto di riferimento, un posto dove tutti coloro che conoscevi sono morti e non hai alcun appiglio al quale aggrapparti. Ma Susanna, anche se può sembrare un piccolo uccellino indifeso, è in realtà una persona molto forte, troppo forte per lasciarsi sopraffare dalla disperazione. Susanna è, come qualcun altro la definirà, una stella... unica, che non può
essere posseduta e che si troverà sempre fuori posto, tesa verso l'infinito e in cerca di qualcosa che forse non troverà mai. Ma insostituibile, ineguagliabile.


"Pensare in grande mi tranquillizza quando accade
qualcosa di brutto, perché mi accorgo
che in realtà tutto va come deve andare. La natura funziona 
alla perfezione e i nostri problemi 
sono solo dettagli di un immenso gioco."

Ma non è lei la sola protagonista di questa storia. Torneranno, infatti, coloro che già conosciamo, a partire dal meraviglioso Gabriel Walken per arrivare all'incredibile River, ma anche Tim, Taylor Bridges e altri nomi che già abbiamo incontrato. Ma ce ne saranno anche di nuovi. Nuovi personaggi che con la loro personalità daranno una sfumatura indelebile alla storia e rimarranno impressi nella mente del lettore. Personaggi come Dyonisos, o Jordan,
Saiph... o piuttosto il meraviglioso Rigel. Quest'ultimo, in particolare, sarà un fulcro principale dell'intero libro; non potete immaginare quanto lo abbia amato come lettrice, e quanto mi abbia fatto riflettere sulla vita. Secondo me, a volte quando si legge un libro si può incappare nella conoscenza di un personaggio capace di poterti cambiare e turbare nel profondo più di quanto possa fare una qualunque persona in carne e ossa. Sono rari, però, tali personaggi e troppo pochi gli autori capaci di crearli. Rigel è stato uno di quei caratteri capaci di scavare un buco all'interno della mia coscienza. Un buco che ogni secondo che
passa ingoia incertezze e dubbi e che in qualche modo deve essere riempito. Un personaggio che è stato capace di cancellare parte delle mie certezze e pormi di fronte ad una nuova visione del mondo. E' stato shockante all'inizio, sicuramente un duro impatto, ma è stato anche meraviglioso, incredibile, sia per me che per Susanna.


"Niente al mondo è più molle e debole dell'acqua, 
ma nell'avventurarsi contro 
ciò che  è duro e forte, niente può superarla."
(Leo Tzu)

Leggendo questo libro, non ho potuto non notare che per la prima volta la Legione Segreta viene quasi messa sotto luce negativa. Dico quasi perché, ovviamente, si tratta di una mia semplice opinione. Penso questo perché, in questo volume, appaiono tutti quei personaggi che, in qualche modo,
sono legati alla Legione (o perché ex legionari o perché imparentati a qualcuno di essi) ma la rigettano, temendola quasi come se fosse un animale pericoloso dal quale tenersi alla larga. Quella che dovrebbe essere un pozzo di conoscenza e scoperta, troppo spesso in questo volume viene vista come ciò che manda i suoi membri nel casino più totale, ciò che manda le loro vite in disfacimento. E non parlo solo di Tim, ma anche di Rigel, Elisabeth, ma anche stessa Susanna che per buona parte del libro non riesce a trovare il suo posto. O ancora Rossella Murray e il suo inaspettato colpo finale. Pare quasi che, la conoscenza e il sapere, gettino l'animo umano in subbuglio, nell'abisso. E, a questo punto, la riflessione giunge istintiva: siamo esseri spirituali o materiali? L'essere umano è teso verso l'infinito o è destinato ad esistere nella dimensione terrena? La scienza e il sapere gratificano e completano l'animo umano o lo corrodono? Pensando a ciò, quasi mi vengono in mente alcune parole che lessi nell'Inferno di Dante:
"Fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza."
Ma è davvero così?

"Gli era pero, però, difficile immaginare un ente che non
avesse scopi politici, militari o economici,
che agisse per pura curiosità scientifica, interessato 
alla natura e all'umanità al di fuori di qualsiasi sistema."

Se c'è un consiglio che voglio dare a coloro che hanno intenzione di leggere questo libro, è di stare molto attenti ai dettagli. Prima o poi, ritorneranno sempre. La vicenda, infatti, è costruita in modo rigorosamente logico e cronologico. Nulla è affidato al caso, tutto ciò che accade ha un motivo e prima o poi tutti i personaggi ritornano con le loro vicende; nessuno di essi viene messo in ballo e poi ributtato per la sua strada. Assolutamente no. Il sistema narrativo è circolare e la narrazione viaggia da un polo all'altro.
Una delle cose più belle di questa serie è quella di potersi abbandonare alle descrizioni, ai posti meravigliosi di cui racconta ma anche alle fantasie scientifiche che diventano incredibilmente così verosimili.

"Quello che ti perdi non torna più."

Questa serie si rivela sempre di più una meravigliosa scoperta. E' come una doccia fredda che ti lascia addosso una marea di emozioni. E' come un tuffo in un oceano di generi letterari che si fondono assieme: fantascienza, avventura, fantasy, romantico, viaggio, drammatico, giallo, esotico e molto altro ancora. Il tutto che coesiste perfettamente e meravigliosamente. Raramente capita di incontrare libri autopubblicati così appassionanti e sono sempre più contenta che in Italia ci siano scrittori emergenti così bravi e competitivi.
Terminato anche Susanna, non posso non dire che non vedo
l'ora di leggere il quarto volume della serie. Ho un assoluto bisogno di abbandonarmi alle vicende della Legione Segreta, un bisogno quasi fisico e attendo con ansia questo momento.

"Conoscere qualcuno da così tanto tempo che ogni fase della
sua vita, ogni sua crisi e conquista, diventava 
parte dei propri ricordi, rendeva quella persona 
un punto di riferimento per orientarsi nel labirinto dell'esistenza."

Sequel: Oliver, quarto volume della serie.

Luogo ideale in cui leggere: al riparo di un albero esotico sulla sabbia di una spiaggia isolata, oppure su una scogliera sporgente.

Lo consiglierei a: chiunque riesca a viaggiare con la fantasia e immedesimarsi in essa, spegnendo la razionalità e lo scetticismo.